sabato 3 novembre 2007

U-Bahn Stories

STASI 2.0

Linea 7, stamattina. Entrano due tizi che sembrano insieme, mezza età e giubbotto di pelle nera, aria anonima. Li guardo con un dubbio, noto altre teste che si girano e altre espresioni di vago sospetto, probabilmente siamo in molti ad aver avuto lo stesso pensiero.
Il primo tipo si siede e legge il giornale, il secondo invece va a sedersi accanto una ragazza poco distante, si salutano con entusiasmo, si baciano, cominciano a raccontarsi cose loro.

Falso allarme dunque. Ci disinteressiamo alla faccenda e torniamo ai nostri pensieri.

E invece appena il treno chiude le porte e riparte, i due si alzano in piedi e tesserino alla mano proclamano a tutti il loro cortese ma perentorio "Biglietti, prego!".

Sono dappertutto. E sono furbi.


such a lovely Place.

Linea 1, poche ore fa.

Sale un americano con la chitarra, si piazza al centro della carrozza e attacca l'arpeggio di una canzone.
Il tipo accanto a me (invero un po' brillo) esclama: "Attenzione, gli Eagles! Merda!*"

Senza indugi comincia a fare il coro al suonatore metropolitano, che nel frattempo ha attaccato la prima strofa di Hotel California. Il bello è che il mio vicino non sa le parole della canzone, per cui fa tutto quello che facciamo anche noi quando non sappiamo il testo: sostituisce con dei noncuranti "lalalala-la".

Vedendo consumarsi tale tragedia, una ragazza seduta di fronte a noi decide di correre in soccorso allo yankee (e agli Eagles) unendosi al coro. E' intonata e sa le parole.

Insomma alla fine siamo almeno in cinque a cantare/canticchiare/mugugnare tutti insieme, la canzone viene all'incirca "welcome to la lalla laaa California!" ma il successo è assoluto.

L'americano raccoglie le monete, che un passeggero accompagna con un "sorry, can't afford more than that" e se ne esce soddisfatto.

* - "merda" i tedeschi lo usano quasi come intercalare, non sempre ha un senso dispregiativo.

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